PSICOLOGIA OGGI La nostra esperta risponde
Gentile dott.ssa Convertino,sono una donna sposata di 35 anni, con un figlio, e
lavoro da 3 anni in un’azienda produttrice di mobili. Da alcuni mesi a questa
parte la situazione è diventata insostenibile: nonostante l’impegno, la
disponibilità e i sacrifici, il mio responsabile non è mai soddisfatto, esige
sempre di più e critica in continuazione come svolgo la mia attività, spesso
arrivando a parole molto forti e offensive. Il clima è diventato sempre più
pesante e i rapporti con i colleghi si sono modificati ed ora mi evitano. Ogni
mattina è sempre più difficile ed estenuante andare al lavoro, anche perché
sono arrivata a pensare di non valere più nulla. Sul posto di lavoro, proprio
per sopportare un po’ di più questa situazione e pensare di meno, mi sono
trovata a passare molte ore sul mio
tablet, evitando così alcune situazioni spiacevoli. Cosa posso fare? Come posso
essere incisiva ed assertiva con il mio capo pur mantenendo un buon rapporto?
Giovanna
Gentile signora, grazie per la sua lettera.
La situazione che si è creata all’interno dell’azienda dove lavora è purtroppo una
realtà piuttosto diffusa, ed è importante cercare di capire come comportarsi e
quali decisioni prendere, per venirne fuori nel migliore dei modi.
Affinché possa esserci una certa produttività ed una
buona qualità del lavoro in un’azienda, è necessario che si crei e si mantenga
un clima positivo e di scambio, conseguenza di un dialogo e di una
comunicazione chiara e precisa, che permetta a tutti di svolgere i propri ruoli
e compiti con efficacia e completezza.
Soprattutto per giovani donne e mamme come lei, è
fondamentale riuscire a conciliare i tempi del lavoro con quelli della famiglia:
ciò significa anche riuscire a valorizzare le proprie competenze, facendosi
rispettare e riconoscere nel proprio ruolo professionale e aziendale. Come comportarsi allora? Un metodo efficace
consiste nel lavorare sulla propria stabilità interna. È necessario aumentare
la propria capacità di modificare l’energia psichica e il livello di
potenziamento personale attraverso tattiche strategiche. Come può una persona
che sta male riuscire ad avere la forza
di trasformare il disagio e le comunicazioni negative? Le relazioni negative creano delle vere e
proprie patologie nell’azienda. La situazione riportata da Lei, cara Giovanna,
è vissuta al contempo da molte persone che lavorano. Non infrequenti sono i
casi di adulti che si trovano a compensare i loro stati di frustrazione e
apatia ricorrendo al mondo virtuale.
I modi aggressivi e squalificanti attuati dal suo responsabile creano in Lei una situazione che va a modificare la percezione della sua autostima e della sua identità professionale. Ne consegue che si sviluppano i pensieri negativi come, per esempio, “Mi sento inutile” “Sono incapace” “Non ce la farò mai”. Le reazioni depressive e sintomi di blocco ed inibizione delle parole sono alcuni dei segnali che indicano che è necessario fermarsi ed intervenire, per evitare l’innescarsi di comportamenti automatici negativi che creano circoli e situazioni difficili.
I modi aggressivi e squalificanti attuati dal suo responsabile creano in Lei una situazione che va a modificare la percezione della sua autostima e della sua identità professionale. Ne consegue che si sviluppano i pensieri negativi come, per esempio, “Mi sento inutile” “Sono incapace” “Non ce la farò mai”. Le reazioni depressive e sintomi di blocco ed inibizione delle parole sono alcuni dei segnali che indicano che è necessario fermarsi ed intervenire, per evitare l’innescarsi di comportamenti automatici negativi che creano circoli e situazioni difficili.
In che modo
intervenire?
I
percorsi di comunicazione e di potenziamento personale offrono l’opportunità di
sperimentare, attraverso esercizi mirati, nuove modalità di negoziazione e di
gestione delle situazioni problematiche, per affrontare in modo più efficace
collaborazioni e conflitti. L’emotività positiva si può recuperare imparando ad affermare se stessi e, rendendo più visibili agli altri, le proprie
competenze. In quest’ottica, diventa più semplice gestire al meglio le emozioni
grazie all’aiuto di un lavoro esperienziale specifico, che consente di mettersi
in gioco e sciogliere le paure. Nel caso specifico, il mondo virtuale può
divenire uno stimolo e una ninfa vitale da reintegrare nel processo lavorativo,
anziché essere compensazione di frustrazioni lavorative. Sentirsi protagonista e leader della propria vita è un
obiettivo sempre possibile da raggiungere, con un po’ di volontà e con il
coraggio di farsi aiutare.
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